.:.:. FIRMA LA PETIZIONE PER LA LEGALIZZAZIONE DEL P2P .:.:. 

05 ottobre, 2006

Una poltrona per due














OGGI VI PROPONGO UN PICCOLO SONDAGGIO!

MINISTRO DELL'ECONOMIA:

MEGLIO GIULIO TREMONTI O TOMMASO PADOA SCHIOPPA?

36 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Meglio io<

Meglio lasciare a casa 'sti vecchi e metterci li un fresco laureato in Economia MODERNA con la mente FRESCA e SVEGLIA,questo sarebbe l'ideale.

05 ottobre, 2006 14:39  
Blogger Fallagirare.Staff said...

Io preferisco Schioppa!

05 ottobre, 2006 14:40  
Anonymous Anonimo said...

Schippa senz'altro, 3monti più che condoni (15) non ha saputo fare, olte a falsificare i bilanci tanto da essere buttato fuori dai suoi alleati An e Lega e portare la crescita dell'italia a 0, distruggere l'avanzo primario e portare l'Italia giù nel rank mondiale

05 ottobre, 2006 14:56  
Anonymous Anonimo said...

Padoa..senza dubbio

05 ottobre, 2006 15:06  
Anonymous Anonimo said...

non regge assolutamente il confronto...non scherziamo sicuramente Schioppa per il momento...visto che tremonti non ha fatto altro che dire fregnacce su bilanci e portare l'italia alla deriva

05 ottobre, 2006 15:19  
Anonymous Anonimo said...

Padoa Schioppa senza ombra ombra di dubbio

05 ottobre, 2006 15:25  
Anonymous Anonimo said...

Falla Girare,
Padoa Schippa sicuramente.
come ha detto erlkonig, Tremonti non ha saputo fare altro che condoni. Inoltre ruba circa 100 miliardi di euro l'anno alla ricerca (in toto) destinandoli all'istituto IIT di Genova, di cui è Presidente e dove non studia nessuno, malgrado percepisca questa cifra già da due anni.
ti mando un saluto.

05 ottobre, 2006 16:44  
Anonymous Anonimo said...

Tra quel comunista di merda e tremonti !! belin sono due economisti che prendono ordini , ah ..perche' credete che Tremonti si muoveva da solo? ma per piacere ....non ditemi che ne siete convinti? e dai c'era il nano dietro ...cmq sia tra il marcio e la muffa .......la dice bene K.hiei ....melgio uno giovane e moderno

05 ottobre, 2006 17:30  
Anonymous Anonimo said...

la zoccola che batte vicino a casa mia è sicuramente meglio...

05 ottobre, 2006 19:45  
Anonymous Anonimo said...

Bellissimo, questo sondaggio!
E dopo tutte queste alzate di mano per Padoa Schioppa, eccomi qui a farmi insultare.
Eh si, cari signori, anche io pensavo che un ministro con un doppio nome non potesse che essere una vera autorità, in materia. Tipo un nobiluomo, per intenderci.
Dopo alcuni mesi di governo, ho dovuto ricredermi.
Ora che ho letto la finanziaria...mi domando come si fa ad avere stima di quest'uomo.
Ma a parte la finanziaria, anche solo per le dichiarazioni ed i postulati, sino ad ora non ha fatto che rendersi ridicolo.
Salito sullo scranno di ministro, ha cominciato a sbraitare al dissesto, al buco, allo sfascio contabile, al falso in bilancio, ecc...ecc..., e sino ad ora non ha fatto altro che ripetere sempre questo genere di canzone. Nient'altro. E vedo che ha fatto effetto, la canzoncina, perchè ha convinto molte persone (come si legge nei pareri qui sopra).
Poi ha detto che sarebbe stata necessaria una manovra da 35-40 miliardi, per sanare il buco lasciato da Tremonti. E, sfortuna dannata, il giorno dopo aver fatto questa affermazione, la ragioneria dello stato comunica il consuntivo delle entrate di competenza del 2006: 32 miliardi tondi tondi in più (di euro, non di lire) di quanto aveva previsto Tremonti nel bilancio previsionale.
Quindi il bilancio di Tremonti era si falso, ma in difetto e per cautela, anzichè il contrario.
Preso dall'imbarazzo dovuto a questa improvvisa pioggia di denaro -e se qualcuno vuol sapere da dove proviene mi scrive e glielo spiego- (Prodi ha anche avuto il coraggio di dire che era l'effetto della sua faccia sui contribuenti), e con i sindacati che incalzavano per ridurre la manovra (a quel punto non più necessaria) il buon Padoa Schioppa ha risposto che l'avrebbe ridotta si, ma a non meno di 30 miliardi, in quanto, nonostante il gettito imprevisto e nonostante non avesse ancora scovato dove fosse esattamente questo dannato "buco" di cui andava sbraitando da mesi, lui era convinto che il buco ci fosse comunque, anche se "nascosto" (testuale) e quindi maligno, in quanto nascosto. Ho già commentato questa cosa nel topic di questo blog "Robin Prood".
Spero che comprendiate tutti quanto è onesto e corretto nei confronti del proprio paese un ministro delle finanze che, mentre i conti in realtà vanno bene e le varie commissioni di controllo (UE compresa) non hanno nulla da ridire sul bilancio, va sbraitando al mondo intero che l'Italia ha in realtà i conti allo sfascio a causa di buchi nascosti pur di sputtanare ad ogni costo il suo predecessore, e cioè per mere ragioni politiche. Bel servizio che rende al paese, il Sig. Padoa Schioppa! E bell'immagine dell'Italia che lavora, che fornisce ai nostri partners!
Per me uno che si comporta così, si può definire soltanto con parole che qui non posso pronunciare perchè non ho il denaro per affrontare una difesa legale per la querela che potrebbe giungermi per tutti gli epiteti che vorrei affibiargli. Ma l'affronterei volentieri, mannaggia!.
Su Tremonti non esprimo giudizi per il momento. Ma contro quell'altro anche Bertoldo e Cacasenno la spunterebbero.

05 ottobre, 2006 20:26  
Anonymous Anonimo said...

ma,,, non saprei... tremonti è improponibile... ma votere per schioppa mi sembra un pò troppo...
ma si dai schippa
...

05 ottobre, 2006 22:48  
Anonymous Anonimo said...

Ovviamente Padoa Schioppa.
E' triste pensare che qualcuno possa ancora avere dei dubbi. Forse le lavagnette hanno davvero fatto colpo. Quanto alle entrate, che qualcuno si illude siano dovute al vecchio governo, è bene sapere che moltissime società hanno distribuito il distribuibile azzerando ogni fondo disponibile prima che venisse aumentata la rendita finanziaria al 20%. C'è un gettito aggiuntivo momentaneo che verrà totalmente ribaltato dopo l'entrata in vigore delle nuove aliquote. Sempre a proposito di società, sia chiaro che tassare il cittadino che investe in capitale di rischio non sarà mai un bene per un paese come il nostro che senza risorse di materie prime dovrebbe investire in aziende di trasformazione. Tassiamo la speculazione come inizialmente era stato proposto, e lasciamo in pace chi mette i propri risparmi a disposizione dell'industria. Ad maiora

06 ottobre, 2006 00:12  
Anonymous Anonimo said...

Ma non si può chiedere il commissariamento di questo paese..magari alle Nazioni Unite?

06 ottobre, 2006 01:10  
Anonymous Anonimo said...

Caro anonimo, rimani pure nella tua tristezza.
La storia della distribuzione del distribuibile sarebbe carina, se l'avessi letta su Urania.
Anche perchè l'Irpef le aziende lo pagano sui profitti a monte della distribuzione degli stessi, e non a valle.
In pratica, se qualcuno in questo blog non avesse ancora terminato la scuola dell'obbligo, potrebbe anticipare le proprie conoscenze di ragioneria acquisendo il concetto elementare che in Italia le tasse si pagano sui margini aziendali lordi, e che una volta pagate le tasse su questi, dei fondi puoi farne quel che vuoi senza pagare più nulla. Che tu li voglia porre a riserva patrimoniale o che tu li voglia "azzerare", come dice il ns. caro anonimo, alle casse dello stato non importa un bel niente.
Ed infatti se vorrai prenderti il piacere di esaminare i sottoconti delle entrate irpef dei primi 7 mesi 2006 (comunque tutte derivanti da manovre del precedente governo) scoprirai che il gettito maggiore proviene dal 12% versato per la rivalutaziome concordata dei cespiti, legge marca Tremonti che Padoa Schioppa probabilmente starà ancora studiando, per capire come si fanno leggi così.

06 ottobre, 2006 08:40  
Blogger Andrea said...

Schioppa!
Tremonoti non faceva altro che dire: eh ma c'è il deficit lasciato dai precedenti governi di sinistra...
E la sua geniale idea di vendere gli immobili (alcuni pure storici) degli uffici statali, a società che adesso percepiscono le locazioni dallo Stato? per quegli uffici, ora, si pagherà la locazione a vita! Bell'investimento...lo propongo come commercialista di Berlusconi!!!

06 ottobre, 2006 08:56  
Anonymous Anonimo said...

Avete letto il giornale , ok che e' di destra ,ma la verita' e' abbastanza palese : in nano era pubblico e lo si poteva attaccare anche per invidia su tutti i fronti mentre Prodi? beh quel pezzo di merda e' pieno d scehretri nell'armadio per 16 miliardi di lire e allora? stanno fecendo uan finaziaria ladrona quando L'ISTAT ( non l'utlimo organo sulla faccia dlela terra) dice invece che era tutto oK , che i conti erano regolari che ...sentite sentire : TREMONTI AVEVA RAGIONEEEEEEEEEEEEE

ed ora chi preferite? cari comunisti , preferite un destrone che fa il suo lavoro o un compagno che vi prende per i fondelli?

06 ottobre, 2006 09:49  
Blogger Fallagirare.Staff said...

Mamma mia che putiferio che ho scatenato con questo post ;)

Vedo che una larga maggioranza (me compreso) è a favore di Padoa Schioppa.

Però, c'è una cosa da dire...

Non trovate "difettosa" questa finanziaria?

Non vi sembra una specie di "finanziaria federalista"?

NO, NON SCHERZO!

Regioni, Comuni, Enti Locali: la finanziaria sottovaluta, o meglio, se ne frega delle funzioni delle autonomie locali.

In questo modo le Regioni dovranno cavarsela da sole, non potranno più contare sui finanziamenti statali!

Vi sembra giusto?

06 ottobre, 2006 10:34  
Anonymous Anonimo said...

Un caro saluto a tutti voi, amanti del Padoa Schioppa. Evidentemente avete una sadomasochistica passione per l'essere tassati; se uno di voi, considerato senza dubbio un ricco, guadagna 25.000 € annui con figlio a carico - situazione che mi risulta essere abbastanza comune - si troverà a pagare un'aliquota di un punto percentuale più alta rispetto al passato. Ciò significa circa 180 € all'anno in più. E' tuttavia prematuro giudicare il Padoaschioppa, poichè i suoi risultati non sono ancora emersi. Con Tremonti, tanto denigrato, ci si trova oggi ad avere un'entrata di 12 miliardi di €, una specie di regalo che ha messo in imbarazzo il caro Padoachioppa, e ha fatto venire un colpo al Dracula-Visco. Per evitarsi problemi questi 12 miliardi di € in finanziaria sono spariti...come se nn ci fossero! In compenso si è avuta la geniale idea di tassare i possessori di SUV e tutti coloro che guadagnano più di 25 - 30 mila € annui. Se è così che si da una scossa rivoluzionaria al Paese - Prodi dixit - allora io devo tornare a studiare economia, altri 5 anni. alè!

06 ottobre, 2006 12:11  
Anonymous Anonimo said...

Il punto cardinale, quando si parla di tasse in Italia, è uno solo : L'EVAZIONE PIU ALTA D'EUROPA!! Senza essere pignolo, il livello di imposizione è +/- lo stesso in Francia e in Italia cioè altissimo. Vivendo in Italia, mi sembra che il contribuente italiano (e io che pago le tasse in Italia) non ne gode molto. Ospedali indignosi...ecc

Per farvi un esempio, ci sono un sacco di italiani benestante economicamente che vano in Francia per curarsi... Non si dovrebbe

Ci sara la colpa degli sprecchi... Sicuramente non è un fenomeno solo italiano. Il vero problema del'Italia è il piccolo commerciante che evade dichiarendo un sciochezza al fisco. E SONO MILLIONI! Prodi dovrebbe, secondo il mio umile parere di straniero communitario, pagare di piu la GDF con incentivi sui risultati.

Con questa finanziaria, paghero di piu in tasse pero fa ridere la mia amica che possiede la paninoteca...

La finanziaria, se ne fotta lei! Non mi ha quasi mai dato uno scontrino da quando la conosco...

Sempre meglio dei condoni immorali di Tremonti comunque.

06 ottobre, 2006 12:47  
Anonymous Anonimo said...

Rispondo a francese in Italia, che mi è molto simpatico (o simpaticA, non saprei...).
C'è un concetto elementare su cui mi piacerebbe che tu riflettessi:
se si vuole combattere l'evasione, prima di tutto bisogna creare le condizioni perchè le aziende non siano costrette ad evadere.
Soltanto quando si è certi che le aziende hanno la possibilità di produrre profitto, allora dovrai alzare la sorveglianza perchè su quei profitti si versino le tasse.
Quindi è del tutto incoerente la scelta di un governo che mentre da un lato sostiene di voler combattere l'evasione, dall'altro incrementa le aliquote delle tasse sul reddito delle aziende, perchè così facendo fa esattamente il contrario, e cioè stimola gli imprenditori a studiare sistemi per porre riparo all'ulteriore salasso, che va a sovrapporsi ad altri già fortissimi.
Lo dimostrano i numeri.
Per chi non credesse che il P.I.L nel primo semestre è aumentato più che in Francia, Germania e Inghilterra (le "lavagnette", come le chiama il simpatico anonimo qui sopra che crede che la distribuzione dei fondi e delle riserve da parte delle Società producano introiti per lo stato), il rapporto ufficiale è scaricabile qui:
http://www.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/contitri/20060908_00/testointegrale.pdf

Come vedete non si tratta di un articolo di libero, ma di un rapporto ufficiale.

La stessa ISTAT contabilizza (attenzione: non si inventa, ma CONTABILIZZA) un incremento delle entrate da imposte dirette da 48.665 miliardi del 1° semestre 2005 a 58.891 miliardi del 1° semestre 2006 (+ 21%).
Ora, per chi non ci avesse pensato, quando le aziende hanno chiuso gli esercizi al 31/12/2005, esercizi dal cui risultato scaturisce questo grosso gettito da imposte DIRETTE, Padoa Schioppa non sapevano neppure chi fosse.

E lo sapete perchè le aziende han pagato più tasse? Ma perchè è aumentato il reddito, che diamine!
E perchè è aumentato il reddito?
Perchè è aumentata la produttività e la redditività!
E perchè queste sono aumentate?
Perchè Tremonti ha sparato una serie di leggi, che portano tutte il suo nome, (Tremonti, Tremonti bis, 382-Tremonti ecc...ecc..) che non potevano che provocare incremento di produzione e di patrimonio. Leggi intelligenti che mi pare che non tutti i partecipanti a questo blog hanno mai letto.
Quindi non solo condoni. Quelli Tremonti è stato obbligato a farli perchè aveva percepito che le piccole aziende erano state messe in ginocchio dall'IRAP di Visco e non riuscivano a pagare tutti i conti dello stato, se non rateizzando. PERCHE' RICORDATE BENE CHE IL CUORE DEI CONDONI DI TREMONTI, NON STA NELLA CONCESSIONE DI NON PAGARE LE TASSE, MA SEMPLICEMENTE NELLA CONCESSIONE DI POTERLE PAGARE A RATE SENZA PAGARE LE SALATE MULTE (30%) PREVISTE PER LEGGE QUANDO HAI ANCHE UN SOLO GIORNO DI RITARDO.
E le aziende con i condoni HANNO PAGATO, E NON IL CONTRARIO COME PENSA QUALCUNO.
Quindi come vedi, francese in Italia, c'è molta menzogna sparsa intorno al Sig. Tremonti, menzogna che non fa male a lui, ma a noi, perchè quando una ricetta medica funziona buttarla nel cesso è proprio da idioti.

Inventivi alla G.D.F. con percentuali sulle sanzioni? Mio dio! Ci manca ancora la caccia alle streghe!
Gurda gli odiati americani, come fanno.
Quando uno lì non paga le tasse, va in carcere ( e senza la condizionale).
E lo sai perchè è giusto che un americano che non paga le tasse vada in carcere?
Perchè un americano, quando dichiara un guadagno, è perchè l'ha guadagnato davvero! E quel guadagno è procurato con ogni supporto da parte dello stato, che sa bene che bisogna che il guadagno ci sia davvero, perchè uno possa pagarci sopra le tasse.
Questa sinistra vuole due cose:
1) che le aziende non guadagnino
2) Che paghino le tasse anche su quello che non hanno guadagnato (se vuoi ti faccio l'elenco dei costi indetraibili di un'azienda, cioè sulle tasse sui costi che pagano gli imprenditori, che oramai superano quelle sui redditi).

E allora non ti sembra normale che ci sia evasione?

06 ottobre, 2006 13:41  
Blogger Fallagirare.Staff said...

Anch'io , caro Enrix, credo vi sarà una maggiore evasione fiscale con la nuova finanziaria!

P.s. dicci quali sono queste leggi "tremontiane" di cui parli molto bene: ILLUMINACI ;)

06 ottobre, 2006 14:21  
Anonymous Anonimo said...

"E allora non ti sembra normale che ci sia evasione?"

Va be'. Senza entrare troppo nel merito visto che non ho le tue conoscenze, mi azzardo ad una risposta. Il discorso mi sembra troppo complesso per un NO o un SI fintroppo limitativi.

Capisco benissimo che un imprenditore o uno che appartiene al cosidetto "popolo della partita IVA" non apprezza e si rivolta se tassato su degli introiti mai percepiti realmente. E una str... questa cosa e fa violenza al buon senso. E' pure un ottimo modo per mettere il mondo imprenditoriale in difficolta e, per via di conseguenza DIRETTA, l'intera economia italiana. Siete in troppi per poter tutti pretendere ad un lavoro statale :-))

Questo essendo detto, la difficolta di questa situazione è : Come si comincia avendo questa situazione di evazione MASSICCIA? A questo punto arriviamo alle scelte politiche dovunque nel mondo. Usare il modelo liberale o quello tipico della sinistra "continentale" (lasciamo perdere Blair).

Il secondo modello secondo te incentiva l'evazione e quello liberale lo limita... come conseguenza alla fine per lo stato di non percepire di piu pero con la conseguenza certa che ne patiscono di piu i piu onesti come noi...

Sai cosa. HAI RAGIONE. Ma hai ragione che tutto quello non ha senso senza una lotta acanita al evasione che Berlusconi non ha fatto (o mi sbaglio). Acanita non vuole dire feroce pero’ senza sosta e con mezzi. Vedrai che sicuramente una lotta cosi è nel interesse degli onesti.

Per concludere il mio pensiero, hanno entrambi torto. Ci vorebbe una politica piu di destra pero con una lotta vera all'evazione. Quello che mi spiace nella destra italiana si potrebbe ridure ad un nome o un leader : Berlusconi.

PROBABILMENTE IL PIU GRANDE EVASORE DEL SUO PAESE. Come puo veramente promuovere una vera lotta all’evazione!

Fai parte come me della fetta consistente dei contribuenti che non evadono. Benissimo. Dobbiamo sentirci fregati da quelli che evadono... una parte di loro votano Berlusconi per fotterci ancora perche sanno come lo pensa. Ci vuole una svolta perche' se non lo fa Prodi... Miccà lo fara Berlusconi.

Scusate il mio italiano. Mi manca il tempo per una Rilettura.

Ciao

06 ottobre, 2006 14:53  
Anonymous Anonimo said...

Meglio Tremonti.
Ma è una scielta difficile

06 ottobre, 2006 15:10  
Anonymous Anonimo said...

Beh, Massimiliano, in poche righe è un po' difficile, ma farò del mio meglio.
In buona sostanza il successo finanziario annunciato ieri dall'Istat (cioè il deficit al 2,9%, sotto i parametri di Maastricht) deriva da 3 grandi idee di Tremonti.
La prima è quella delle leggi "Tremonti" classiche sugli investimenti delle aziende. (la prima, la Tremonti-bis, ed altri decreti minori)
In parole povere il giochetto era semplice.
L'azienda faceva i conti delle tasse che doveva versare e se lo desiderava, anzichè versarle tutte, lo stato ti concedeva di utilizzarne una parte (ma solo una parte) per acquistare nuove atrezzature produttive. Questa legge l'hanno utilizzata praticamente TUTTE le aziende italiane. E va da sè che un'azienda che si dota di una nuova atrezzatura produttiva, produce, fattura e ha reddito. Ma questo non è l'unico vantaggio. Potendo utilizzare una parte dei redditi, anzichè per pagare le imposte, per potenziare le strutture aziendali, va da sè che l'imprenditore dichiara più volentieri il reddito veritiero e quindi evade di meno. Ma non solo. Si innesca un volano produttivo perchè tutte le aziende produttrici di macchinari ed atrezzature hanno lavorato il triplo, con le Tremonti, e quindi hanno occupato nuovi posti di lavoro, e quindi hanno versato più tasse e più contributi.
Semplice no?
2° GRANDE IDEA
I condoni ed il concordato preventivo.
Tremonti vede le dichiarazioni dei redditi delle aziende successive alle finanziarie di Visco e si accorge di una cosa. Che le aziende hanno inserito nelle dichiarazioni una valanga di partite finanziarie(IVA, IRPEF, ma soprattutto IRAP) come sospese a debito nei confronti dello stato, cioè, dichiarate ma non pagate, per mancanza di liquidi. (E' perfettamente normale: l'IRAP è una tassa sui costi! Come fai a pagarla se non hai riserve o incremento del reddito?)
Oggi a fronte di una situazione analoga (infatti l'IRAP c'è ancora, e qui bisogna tirar le orecchie anche a Tremonti) Bersani che ha fatto? Ha semplicemente decretato (col suo bel decretino legge): o paghi subito o ti massacro di sanzioni. Per l'IVA poi, ti mando anche in galera.
Benissimo. Grazie. Molto comprensivo. In pratica lo Stato "buon padre di famiglia".
Tremonti fece un'altra cosa. Disse: se ti impegni a pagare a rate, e se paghi le rate, io ti concedo di rateizzare il debito senza applicarti la sanzione del 30%. Però mi paghi subito una contravvenzione fissa (il condono, giustappunto), molto inferiore al 30%, che ti da' il diritto al rateizzo.
Questo condono è stato usato dalla quasi totalità delle aziende povere di liquidità, che han pagato sia la sanzione preventiva, sia le rate. E lo stato ha incassato una barca di soldi (molti di più di quelli che aveva previsto Tremonti, mentre la sinistra profetizzava che ne avrebbe incassati molti di meno).
Ma non si fermò qui.
Con il concordato preventivo fece una nuova straordinaria proposta:
disse: le aziende che hanno avuto un utile discreto, se si impegnano a mantenere con ogni sforzo possibile, lo stesso livello di profitto anche nei due esercizi successivi, avranno uno sconto sull'IRPEF. In pratica il meccanismo non è difficile: se hai avuto 100.000 euro di utile quest'anno, se firmi sin da ora un impegno a mantenere l'utile non al di sotto di quest'importo nei due esercizi successivi, anzichè 39.000 euro di tasse all'anno, sui primi 100.000 euro di reddito me ne pagherai solo 29.000.
Anche questa ideuzza, che si chiama concordato preventivo, procurò una barca di soldi, perchè tra la stretta di Basilea, che ti obbligava a presentare alle banche bilanci in utile (pena la chiusura dei fidi) e tra la maggiore convenienza postulata da Tremonti, dichiararono utili anche le aziende che non ne avevano!
Ma la miglior legge pensata da Tremonti, a mio giudizio, è la 342/00, cosiddetta della "rivalutazione concordata dei cespiti".
Il meccanismo non è poi molto complicato:
Un'azienda possiede un fabbricato acquistato, poniamo il caso, in leasing. Pagato un milione di euro mediante 990.000 euro di rate di locazione e 10.000 euro di prezzo di riscatto.
Quei 10.000 euro rappresentano quindi il valore di bilancio. Cioè, se si va a vedere il bilancio dell'azienda, alla voce "fabbricati industriali" ci trovi un valore di "10.000 euro" indicato in relazione a quel fabbricato che in realtà vale un milione di euro. Perchè di 10.000 euro era la fattura di riscatto del contratto.
Quindi, da un lato l'accordo interbancario di Basilea vuole che le aziende abbiano consistenti patrimoni (e quindi avere a bilancio dei beni mobili o immobili a valore basso sballa questi parametri). Dall'altro se tu vendi un capannone valutato a bilancio 10.000 euro, per un milione di euro, sulla vendita ci paghi le tasse con le normali aliquote (più di 300.000 euro).
La 342 di Tremonti diceva: se hai un capannone da 1.000.000 di euro con un valore storico a bilancio di 10.000 euro, ti consento di incrementare entro il febbraio 2006 il valore di bilancio sino al valore reale, pagando una tassa fissa del 12% (cioè 120.000 euro).
Così ti ritrovi giusti i parametri aziendali anche alla luce degli accordi interbancari pagando 1/3 della tassa ordinaria, e quando vorrai vendere l'immobile, lo potrai fare pagando poche tasse.
Una proposta straordinaria che la massima parte delle aziende non ha potuto rifiutare. E han pagato, contente di pagare!
E da questa legge è piovuta la massima parte della pioggia di denaro che in questo primo semestre ha fatto fare a Prodi ed al suo ministro Padoa S. la figura delle Cassandre Sfigate.

06 ottobre, 2006 15:14  
Anonymous Anonimo said...

Per completare il mio pensiero, ci vuole un sistema di pagamento a rate per onorare le tasse. Non sono miccà al governo per rovinare famiglie intere...

06 ottobre, 2006 15:18  
Anonymous Anonimo said...

Bravo Francese in Italia! (tra l'altro, se ti sfugge qualche parola, puoi usare anche il francese con me, che ho imparato nelle mie lunghe permanenze in Bretagna....ma anche l'italiano lo scrivi bene, non preoccuparti!)
Però lo stato non può permettersi di fare anche da Banca. Diciamo rateizzi "a breve termine", con un tasso decente. Prima si poteva già fare, anche sull'IVA, con un supplemento di qualcosa in più del 10% (massimo però due-tre anni di dilazione). E per importi superiori ai 25.000 euro per ottenere il rateizzo occorreva rilasciare una garanzia fidejussoria di banca o assicurazione, che garantisse il pagamento delle rate.
Oggi Bersani ha già modificato tutto. L'IVA va versata entro il 27 dicembre dell'anno stesso della dichiarazione. Altrimenti, da 6 mesi a 2 anni di reclusione. Quindi ha soppresso ogni possibilità di pagare a rate.

06 ottobre, 2006 15:38  
Anonymous Anonimo said...

Va be'. La cosa buffa con la Sinistra italiana è che sembrano piu seri pero sembra che fanno un saccho di mincchiate pure. Io, mi auspico solo che fanno finalemente questa lotta all'evazione. Per il resto, subiro e me ne andro se mi stuffo di pagare troppe tasse.

Nb : Non mi parlare di Bretagne perche' ci odiamo a vicenda con i normanni :-))

06 ottobre, 2006 15:49  
Blogger Fallagirare.Staff said...

Enrix vedo che sei bene informato!

Ma sei ragioniere x caso?

Te lo dice uno che ha studiato economia ;)

06 ottobre, 2006 15:50  
Anonymous Anonimo said...

Oggi come oggi i politici e tutti quelli che gli stanno dietro sono degli idioti che mangiano e sperperano denato. Invece di insultarsi come idioti l'un l'altro che lavorino seriamente per sistemare questo paese che, anche se ho solo 20 anni mi pare un paese di merda! La soluzione per la nostra politica? Che vadano tutti a casa dalla sinistra alla destra e che a loro posto ci sia una nuova classe politica a cui interessi la sopravvivenza dell'ITALIA e non i fatti propri!
MC

06 ottobre, 2006 15:57  
Anonymous Anonimo said...

francese in Italia ha detto...

Nb : Non mi parlare di Bretagne perche' ci odiamo a vicenda con i normanni :-))

eheheh...ora capisco perchè quando in Bretagna dico...ici en France...i Bretoni mi guardano brutti....!

******
Fallagirare.Staff ha detto...
Enrix vedo che sei bene informato!

Ma sei ragioniere x caso?

Te lo dice uno che ha studiato economia ;)


No, non sono ragioniere. Ho fatto il liceo classico e sono laureato in fisica. Sono un imprenditore con 30 dipendenti e 3 figli, che si è rotto i marroni di lavorare per niente.
Negli ultimi 6 anni ho pagato più di un milione di euro di imposte, in banca ho solo debiti, e quest'anno ad agosto son rimasto a casa. Non ho potuto fare neppure un giorno di ferie, quest'anno.
Quando sento parlar di lotta all'evasione aumentando le aliquote, vado sul water che mi vengono i conati.

06 ottobre, 2006 16:10  
Anonymous Anonimo said...

P.S.: Scusa se non intervengo sull'altro Topic che hai aperto, quello sulla CGIL.
Ad entrare lì, proprio non ce la faccio.

06 ottobre, 2006 16:12  
Anonymous Anonimo said...

"eheheh...ora capisco perchè quando in Bretagna dico...ici en France...i Bretoni mi guardano brutti....!"

Ebbene si! I bretoni si sentono piu bretoni che francesi avando una cultura e un dialetto piu vicino alla celtica Irlanda che alla Francia latina... I Normanni una via di mezzo con la cultura Vikinga. E possiamo elencare altri particolari regionali in Francia come la lingua basca, il catalano (Sud Ovest), dialetti flaminghi e tedeschi...ecc. La lingua della Valle d'Aosta, parte della Belgia e swizzera hanno dialetti francesi e cosi via.

Perchè questa divagazione "Off Topic" etno-linguistica? Perchè questa realtà giustifica una construzione europea sovranazionale. Giustifica il fatto che c'è libertà di movimento nella zona Schengen e la mia presenza in Italia molto facilitata e la mia fidanzata straniera comunitaria come me... e spiega pure perchè non vedo di buon occhio la politica +/- anti europea di Berlusconi.

Va be' non c'entra un tubo col tema odierno ma spiega in piccolissima parte la mia ostilità verso Berlusconi e la sua politica nazionalistica... pure avvendo certe idee pure di Destra.

Buon Fine Settimana

06 ottobre, 2006 17:35  
Blogger Fallagirare.Staff said...

Tranquillo ;)

06 ottobre, 2006 17:36  
Anonymous Anonimo said...

Prima di dare giudizi su uno o sull'altro,considerando che tali giudizzi il più delle volte sono forviati da veri e propri attacchi medatici, secondo me è iportante riflettere su come è possibile risolvere il problema deficit italiano, di chi è la responsabilità, dove stavano tutti questi paladini della salvezza negli anni in cui il deficit galoppava.

09 ottobre, 2006 20:05  
Blogger Fallagirare.Staff said...

Ed infatti, caro anonimo, è quello che stiamo facendo.

Ciao.

09 ottobre, 2006 23:19  
Anonymous Anonimo said...

I crociati di Vicenza
a cena col diavolo
di EUGENIO SCALFARI

Ragazzi, vi prego, datemi spazio sul vostro blog. Un po’ di spazio, vi supplico. Nei forum de “La Repubblica” i miei interventi vengono censurati, ed io devo disperatamente trovare uno spazio che mi consenta di commentare uno spassosissimo articolo di uno dei grandi saggi del nostro paese, il pontefice massimo degli intellettuali, il nume tutelare, il vate del pensiero sublime. Sto parlando di Eugenio Scalari, naturalmente, e di chi altri se no?

L’articolo integrale, se qualcuno di voi volesse raggiungere l’orgasmo intellettuale, lo potete leggere qui:
http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/politica/scontro-finanziaria3/scalfari-i-crociati/scalfari-i-crociati.html

Io mi limiterò a commentarne le porzioni più ghiotte.

Innanzitutto, la premessa. Un vero capolavoro dell’ipocrisia. Bisogna proprio avere quella barba lì, per esordire a quella maniera.

Avviene dunque che il grande saggio, profondamente offeso dalle troppe critiche ricevute per aver strenuamente difeso la legge finanziaria di Prodi & C., annuncia la solenne decisione di non volerne parlare più.

E pare proprio sinceramente offeso, quando giura:

“Per conseguenza ho fatto una sorta di voto di castità: non ne parlerò più, almeno fino a quando avrà inizio il dibattito parlamentare.”

Ma subito di seguito ci ripensa:
“Salvo due rapide "finestre" che ancora per questa volta desidero aprire per far luce, se posso, sul polverone. “

Puoi, puoi, e chi ti dice di no, sul tuo giornale?
D’altro canto, non penserai mica che vederti fare un giuramento, salvo rimangiarselo in una frazione di secondo, possa stupire più di tanto il sottoscritto e chiunque altro ti conosca un poco?

Vabbè, le “rapide finestre” risultano poi essere un chilometrico spot pubblicitario per questo governo e per la sua finanziaria, ma pazienza. Vuol dire che c’è più materia per chi vuole farsi due sane risate.

Dunque l’Eugenione nazionale carica i cannoni ed inizia subito a sparare sugli “economisti”.

Il destinatario della chiosa è così, generico, ma si vede bene che chi l’ha fatto proprio incazzare è soprattutto il governatore della Banca D’Italia, Draghi.

Il nostro direttorone, ben ingrassato nella bambagia della critica universale berlusconiana, dove da una parte c’era la totalità del mondo intellettuale ed editoriale (salvo ovviamente mediaset e le solite due-tre testate di Feltri e Belpietro) ed istituzionale (banca d’italia e, persino, confcommercio e confartigianato tutti continuamente critici, negli ultimi anni, delle scelte economiche del precedente governo), si risveglia dal sogno in una realtà che gli pare incubo, ritrovandosi una bella parte di quegli abituali alleati che adesso gli criticano il Prodi e la sua combriccola senza preavviso.

E quindi eccolo saltare sulla sedia e cercare una spiegazione razionale per questo suo sussulto:
ma come? Ma il Sig. Draghi ha forse dimenticato il deficit dello Stato? Si domanda il nostro tutto concitato.

“ Fino all'altro ieri sostenevano che bisognava limitarsi ad abbassare il deficit e lasciar perdere la perequazione fiscale; adesso molti di loro hanno cambiato registro quasi convertendosi ad una sorta di neo-keynesismo, cioè - per loro - andando a cena col diavolo. “

E quindi frusta:

“Dimentica – il sig. Draghi - l'ammontare del debito pubblico italiano che non ha pari in Europa ed è tra i più elevati nel mondo”

Hai capito Draghi?
Sono più di trent’anni che l’Italia è in queste condizioni, con il suo deficit, ma ora è arrivato Prodi e me ne sto preoccupando pure io. E tu no?

Perché il punto è quello. Il deficit incombe da anni, e quando oltre dieci anni fa il Berlusca provò a ricordare che un ente a caso, l’Inps per esempio (che di questo deficit rappresenta un bel pezzo), stava andando in malora e che bisognava aumentare l’età pensionabile, Eugenio Scalari rispose: e chissenefrega del deficit, e suggerì ai sindacati di organizzare autobus e salamelle ed invadere Roma.

Perché quel che preoccupa Scalfari veramente, non è tanto il deficit in se stesso, ma che questo deficit venga sanato da un governo comunista prelevando da quelli giusti, quando ne fosse data l’occasione.

Ed ora l’occasione c’è! Non avete sentito il Segretario di Rifondazione spiegare agli Italiani, da Bruno Vespa, che è uno scandalo che i barbieri denuncino meno di 15.000 euro? ( e quanto vuoi che denuncino, se un barbiere di bottega per far shampoo e capelli percepisce mediamente 20 euro l’ora lordi?)

Certo che di informazioni utili, ce ne sta dando questo governo.

Noi credevamo che il problema del deficit derivasse da quella massa di statali il cui stipendio ritorna alla società, in termini di produzione, più che dimezzato.

Anche se, debbo dire, ci sono alcuni aspetti di questa problematica che per folklore andrebbero tutelati e conservati.

Ad esempio quei bei bar davanti alle stazioni ferroviarie belli zeppi ogni mattina di stipendiati delle ferrovie che vanno e vengono per farsi caffè e bianchetti e commentare per ore l’ultima giornata di campionato. Ti danno allegria, senso del paese che pulsa, vive e se la gode. Perché dare un giro di vite? Meglio prendersela con i barbieri ed i tassisti, questi stronzi che quando entri in bottega si lamentano sempre delle tasse e mugugnano contro gli statali che invece sono al loro servizio.

E quindi ‘sto Draghi come si permette? Come può affermare che l’eccesso di prelievo può deprimere il mercato e la produttività, inibire gli investimenti e quindi rischiare di produrre l’effetto contrario agli obbiettivi, cioè incrementare il deficit?

Non conosce i veneti, il Sig., Draghi? I lombardi, i piemontesi, gli emiliani?

Tutta gente sana, capace di lavorare senza farsi i conti, nati per massacrarsi di lavoro e produrre a testa bassa. Basta non sollevar “polveroni”, e continuano a farlo, pagando.

Ma se li stuzzichi, io qui a Roma come posso conservarmi il mio seggiolino quotidiano al ristorante del Pantheon senza troppa fatica?

Ma procediamo. A questo punto lo Scalfarone fa un passo indietro e diventa buono, anzi buonista, tutto preoccupato per la salute delle nostre aziende.
”Chi accusa di dirigismo la politica economica del governo dimentica che l'impianto della finanziaria si fonda su una sensibilità verso il mercato che il governo precedente non ha affatto avuta, con la conseguente perdita di peso politico in Europa che è stata sotto gli occhi di tutti e alle quali il governo attuale sta cercando di porre riparo.”

Commovente. Non ci avevo pensato. Il governo aumenta le accise sul gasolio (e quindi i costi dei trasporti interni), ma lo fa per “sensibilità verso il mercato”. Naturalmente io non ho fatto la Bocconi e mi piacerebbe che questo sapiente mi spiegasse anche il rapporto diretto fra queste due cose. Per me è economia trascendentale, esoterica, troppo fine, e non mi è dato comprenderla.

Ed ora viene il bello. Qui il nostro eroe fa il furbetto, e gioca con le parole. Ecco un fulgido esempio di retorica ateniese, per chi ne stesse cercando uno per le ricerche scolastiche del proprio figlio liceale:

”La seconda osservazione riguarda il Tfr. Gli imprenditori parlano di esproprio, ma i proprietari di quei denari non sono le imprese (tanto meno gli imprenditori) bensì i lavoratori. Dunque gli eventuali espropriati sarebbero i lavoratori. In piazza a protestare e nei gabinetti ministeriali a fare la voce grossa non sono però i lavoratori né le loro rappresentanze sindacali, bensì gli imprenditori e le loro associazioni. “

Più che di retorica in realtà, qui si può parlare di sillogismo aristotelico: un uomo cammina sui binari, normalmente il treno cammina sui binari, quindi quell’uomo è un treno.

Vediamo dunque di riportare all’uomo la propria umanità ed al treno la sua funzione strumentale.

Qui Scalfari fa proprio il furbo, perché scientemente confonde l’usufrutto con la proprietà.

Il TFR è per legge e convenzione contrattuale una parte dell’ importo del monte paghe in usufrutto alle aziende sino al licenziamento.
La proprietà e l’utilizzo del dipendente al momento del licenziamento, da questa finanziaria non vengono né discussi né toccati. Quindi i lavoratori non hanno nessun motivo di far la “voce grossa”.
L’usufrutto invece, condizione contrattuale su cui le aziende han fatto i conti e contano per i propri investimenti e per il sostegno finanziario della propria attività, viene soppresso “tout-court” con un colpo di spugna.
La dizione “trasferimento del TFR” è in realtà una bella furberia colma di cipria per dire semplicemente alle aziende: cacciateci dei quattrini. E cacciateli anche se non ne disponete. Ci son le banche. Arrangiatevi.
Quindi non sono gli imprenditori che “parlano di esproprio”. E’ un esproprio. Perché son semplicemente quattrini che si pagano, e quella liquidità lì, una volta persa, alle aziende non torna.

Vedete, com’è lo Scalfarone? Callido come la volpe.

Certo, è consapevole di averla detta grossa. E sembra avere anche un ripensamento, ma corretto subito dopo col tono di un gerarca:

”Non nego affatto che quel provvedimento crei qualche problema finanziario alle imprese, ma la parola esproprio usata senza ritegno per alimentare il circo mediatico è radicalmente sbagliata e fuorviante. Il problema riguarda semmai le piccolissime imprese al di sotto dei dieci dipendenti. Il ministro dell'Economia si è detto disponile a negoziare su quel punto. Dunque negoziate, dopo aver bandito la parola esproprio dal lessico della discussione. “

Sissignore! Ho letto, recepito, e mi son messo sull’attenti.

Proprio questa mattina invece (15/10) il governo, resosi conto di averla sparata grossa, ha avanzato la proposta di correggere il provvedimento, graziando dallo stesso le aziende con meno di 40 dipendenti.

Ma come? Scalfari proprio ieri ha detto 10! Non rischiamo di sprecar risorse? Ma mettiamoci d’accordo su sti numeri, per cortesia, che c’è il deficit da sanare!

Vabbè, perdoniamolo anche stavolta. In fondo è simpatico.
Infatti dopo averci sciorinato tutti questi begli insegnamenti (grazie maestro), ci stupisce ancora una volta, dichiarando:
“Il tema cui oggi voglio dedicarmi è però un altro.”

E meno male! E non potevi farlo subito allora, evitando di farci salire la pressione con tutta sta bella robetta che ci hai propinato prima?
Però qualcosa mi fa sospettare che l’Eugenione se ne stia uscendo con una vera bomba, quindi vediamo un po’, andiamo avanti a leggere, che son curioso.

“Riguarda il lavoro autonomo e i professionisti, che sono una speciale categoria di lavoratori autonomi. Il nucleo più combattivo, più arrabbiato, più irriducibile della protesta contro il governo risiede in questa massa di persone inquadrate in una schermata di categorie professionali che spesso hanno caratteristiche corporative nel senso tecnico e non necessariamente peggiorativo del termine. Sono infatti definite corporazioni le categorie che praticano mestieri soggetti a regole, deontologie stabilite in appositi statuti e tutelate da appositi "Ordini".
Queste caratteristiche distinguono i professionisti dai lavoratori autonomi. Si tratta d'una distinzione molto sottile e tuttavia significativa.

Gli autonomi operano infatti in un mercato tendenzialmente concorrenziale; i professionisti invece in un mercato tendenzialmente protetto, con accessi limitati e soggetti a speciali procedure. Da questo punto di vista avvocati, medici, ingegneri, architetti, giornalisti, farmacisti, notai, tassisti, ricordano per molti aspetti le antiche corporazioni e spesso si comportano con modalità che contrastano inevitabilmente con l'economia globale. “

Lo sapevo che era uno spasso!
Ecco l’Eugenione che parte all’attacco della sua stessa categoria, cioè dell’ordine che gli ha consentito di far carriera, di costruirsi un patrimonio (che si tiene ben stretto, ovviamente), di vomitar veleno con i suoi articoli per anni ultradifeso dagli avvocati dell’ordine medesimo, di attaccare più volte colleghi di differenti idee e vedute denunciandoli all’ordine alla minima scorrettezza, ecc…ecc…
Sclfari ci ha sguazzato, nella lobby dei giornalisti, ci ha fatto il bagno come Cleopatra nel latte di capra.

Ora ci annuncia improvvisamente di averlo analizzato, quel latte di capra, ed aver scoperto che è velenoso.

Grazie Eugenio. Se non c’eri tu, noi non l’avevamo capito.

A questo punto, un po’ nauseato, cesso di commentare.

E dire che delle due rapide "finestre" che lo Scalfari aveva promesso di aprire timidamente, io mi son fermato alle prime righe. L’articolo prosegue a fiume. E per fortuna che aveva fatto voto di non parlarne più della finanziaria! Se avesse inteso parlarne davvero, invece, La Repubblica doveva fargli omaggio di un paio di pagine in più, per lo meno.

C’è sempre Internet, caro Eugenio. Scrivi, scrivi, che qui ci si diverte.

15 ottobre, 2006 12:32  

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