Zitti tutti! Parla Ruini.
E' ora di discuterne!
Bisogna affrontare il problema dell'eutanasia il più presto possibile!
Non facciamo finire nel dimenticatoio la storia di Welby.
Occorre al più presto una legge che regoli l'accanimento terapeutico!
Ritorniamo su questo tema anche grazie al discorso di apertura del presidente della CEI, il Card. Ruini, in occasione della Conferenza Episcopale che si sta tenendo in questi giorni.
Ecco cosa ne pensa Ruini dell'eutanasia:
[...] Un’altra questione assai delicata sotto il profilo umano ed etico, di cui il Parlamento ha iniziato l’esame, è quella delle 'dichiarazioni anticipate di trattamento'. Un punto essenziale, sul quale sembra esservi un ampio consenso, è il rifiuto dell’eutanasia, quali che siano i motivi e i mezzi, le azioni o le omissioni, addotti e impiegati al fine di ottenerla. Al tempo stesso è legittimo rifiutare l’accanimento terapeutico, cioè il ricorso a procedure mediche straordinarie che risultino troppo onerose o pericolose per il paziente e sproporzionate rispetto ai risultati attesi. La rinuncia all’accanimento terapeutico non può giungere però al punto di legittimare forme più o meno mascherate di eutanasia e in particolare quell'abbandono terapeutico che priva il paziente del necessario sostegno vitale attraverso l’alimentazione e l’idratazione, come si è espresso nel 2003 il Comitato Nazionale per la Bioetica.
La volontà del malato, attuale o anticipata o espressa attraverso un suo fiduciario scelto liberamente, e quella dei suoi familiari, non possono pertanto avere per oggetto la decisione di togliere la vita al malato stesso. Va inoltre salvaguardato il rapporto, personale e in concreto sommamente importante, tra il medico, il paziente e i suoi familiari, come anche il rispetto della coscienza del medico chiamato a dare applicazione alla volontà del malato, e più in generale della deontologia medica. In questa materia tanto delicata appare dunque una norma di saggezza non pretendere che tutto possa essere previsto e regolato per legge. Sono altrettanto importanti e doverose le terapie che attenuano la sofferenza e una vicinanza affettuosa e costante ai pazienti e alle loro famiglie.
Una vicenda umana dolorosa, che ha coinvolto a lungo la nostra gente, è stata quella di Piergiorgio Welby. Essa mi ha chiamato in causa anche personalmente, quando è giunta la richiesta del funerale religioso dopo la sua morte. La sofferta decisione di non concederlo nasce dal fatto che il defunto, fino alla fine, ha perseverato lucidamente e consapevolmente nella volontà di porre termine alla propria vita: in quelle condizioni una decisione diversa sarebbe stata infatti per la Chiesa impossibile e contraddittoria, perché avrebbe legittimato un atteggiamento contrario alla legge di Dio. Nel prendere una tale decisione non è mancata la consapevolezza di arrecare purtroppo dolore e turbamento ai familiari e a tante altre persone, anche credenti, mosse da sentimenti di umana pietà e solidarietà verso chi soffre, sebbene forse meno consapevoli del valore di ogni vita umana, di cui nemmeno la persona del malato può disporre. Soprattutto ci ha confortato la fiducia che il Dio ricco di misericordia non solo è l’unico a conoscere fino in fondo il cuore di ogni uomo, ma è anche Colui che in questo cuore agisce direttamente e dal di dentro, e può cambiarlo e convertirlo anche nell’istante della morte".
A voi le giuste considerazioni.
Bisogna affrontare il problema dell'eutanasia il più presto possibile!
Non facciamo finire nel dimenticatoio la storia di Welby.
Occorre al più presto una legge che regoli l'accanimento terapeutico!
Ritorniamo su questo tema anche grazie al discorso di apertura del presidente della CEI, il Card. Ruini, in occasione della Conferenza Episcopale che si sta tenendo in questi giorni.
Ecco cosa ne pensa Ruini dell'eutanasia:
[...] Un’altra questione assai delicata sotto il profilo umano ed etico, di cui il Parlamento ha iniziato l’esame, è quella delle 'dichiarazioni anticipate di trattamento'. Un punto essenziale, sul quale sembra esservi un ampio consenso, è il rifiuto dell’eutanasia, quali che siano i motivi e i mezzi, le azioni o le omissioni, addotti e impiegati al fine di ottenerla. Al tempo stesso è legittimo rifiutare l’accanimento terapeutico, cioè il ricorso a procedure mediche straordinarie che risultino troppo onerose o pericolose per il paziente e sproporzionate rispetto ai risultati attesi. La rinuncia all’accanimento terapeutico non può giungere però al punto di legittimare forme più o meno mascherate di eutanasia e in particolare quell'abbandono terapeutico che priva il paziente del necessario sostegno vitale attraverso l’alimentazione e l’idratazione, come si è espresso nel 2003 il Comitato Nazionale per la Bioetica.
La volontà del malato, attuale o anticipata o espressa attraverso un suo fiduciario scelto liberamente, e quella dei suoi familiari, non possono pertanto avere per oggetto la decisione di togliere la vita al malato stesso. Va inoltre salvaguardato il rapporto, personale e in concreto sommamente importante, tra il medico, il paziente e i suoi familiari, come anche il rispetto della coscienza del medico chiamato a dare applicazione alla volontà del malato, e più in generale della deontologia medica. In questa materia tanto delicata appare dunque una norma di saggezza non pretendere che tutto possa essere previsto e regolato per legge. Sono altrettanto importanti e doverose le terapie che attenuano la sofferenza e una vicinanza affettuosa e costante ai pazienti e alle loro famiglie.
Una vicenda umana dolorosa, che ha coinvolto a lungo la nostra gente, è stata quella di Piergiorgio Welby. Essa mi ha chiamato in causa anche personalmente, quando è giunta la richiesta del funerale religioso dopo la sua morte. La sofferta decisione di non concederlo nasce dal fatto che il defunto, fino alla fine, ha perseverato lucidamente e consapevolmente nella volontà di porre termine alla propria vita: in quelle condizioni una decisione diversa sarebbe stata infatti per la Chiesa impossibile e contraddittoria, perché avrebbe legittimato un atteggiamento contrario alla legge di Dio. Nel prendere una tale decisione non è mancata la consapevolezza di arrecare purtroppo dolore e turbamento ai familiari e a tante altre persone, anche credenti, mosse da sentimenti di umana pietà e solidarietà verso chi soffre, sebbene forse meno consapevoli del valore di ogni vita umana, di cui nemmeno la persona del malato può disporre. Soprattutto ci ha confortato la fiducia che il Dio ricco di misericordia non solo è l’unico a conoscere fino in fondo il cuore di ogni uomo, ma è anche Colui che in questo cuore agisce direttamente e dal di dentro, e può cambiarlo e convertirlo anche nell’istante della morte".
A voi le giuste considerazioni.
6 Comments:
"Ci credo io che alla fine la chiesa viene ppoi criticata , i suoi "massimi esponenti" non sono piu' uomni di chiesa ...sembrano semmai piu' che altro dei politici....assurdo"
Sono pienamente d'accordo con te, dovrebbero piantarla di ficcare il naso nella vita e nelle case della gente.
Soprattutto di quella gente che non la pensa come loro e che per colpa loro e delle loro idee repressive è costretta ogni giorno ad avere dei problemi e delle discriminazioni e questo anche per colpa di un governo boccalone che sta aggrappato alla veste rossa della chiesa come un poppante alla sua mamma (parlo di entrambi gli schieramenti politici sia chiaro).
Guardassero dentro la loro di "casa" ne avrebbero già tante di cose da rivoluzionare e da sistemare.
All'età della pietra vogliono farci rimanere, ci manca solo che reintroducano le torture agli eretici e la caccia alle streghe.
Da Avignone li hanno cacciati e dico solo una cosa, hanno fatto troppo bene!!!!
Dovremmo fare così anche noi, su un'isola deserta lo dovrebbero spostare il Vaticano. Allora comincerebbero magari a guardare quali sono i LORO VERI PROBLEMI, invece di immischiarsi e legiferare su quelli degli altri.
Basta chiesa/politica.
Basta cardinali/politici.
Lasciateci crescere in santa pace.
Medusa
Scusate se oso dirlo, ma state scadendo nel ridicolo.
In primis: la fame nel mondo non può essere risolta con i soldi.
Il problema è molto più complesso.
In secundis: non concepisco in che modo voi pretendiate che la chiesa rifiuti i principi fondamentali del cristianesimo come il rispetto della vita! Roba da pazzi...
Ultima cosa, ma non meno importante: lo Stato della Chiesa non prende categoricamente decisioni per il popolo italiano, ma essendo il popolo italiano in maggioranza cristiano è lapalissiano che in ogni decisione c' è l' influenza della morale cristiana.
Sbagliato.
Perchè allora negli altri paesi a maggioranza cristiana questa atmosfera retrograda non sussiste?
Perchè sono più furbi! Si sono levati il cappio della chiesa dal collo da un pezzo e guarda caso? Siamo noi italiani quelli più arretrati in ambito della tutela di diritti di tutte le persone, di tutte le categorie.
Questa cosa è lampante (vatti solo a vedere quali leggi abbiamo varato ultimamente in questo ambito, e quando invece l'hanno fatto gli altri stati dell'unione, vedrai un netto svantaggio dell'Italia).
La chiesa e la fede devono stare dentro casa, nel cuore della gente, non devono ledere chi non crede e che ha altri principi.
I diritti civili sono tutt'altra cosa.
E' ipocrita dire che è perchè lo stato è in maggioranza cristiano che queste cose avvengono.
Queste cose avvengono QUI, in Italia, perchè il clero si permette di metter bocca su qualsiasi argomento, e perchè non abbiamo dei politici in grado di scindere la fede da quelli che sono i reali problemi.
In questo modo non vengono tutelati i diritti di tutti, ma solo di quei soliti "privilegiati" che hanno, secondo la chiesa, le carte in regola.
La chiesa è cieca, parla parla parla ma le persone che al suo interno fanno realmente qualcosa per il mondo non sono quelle che dal Vaticano ci insegnano come dobbiamo gestire la nostra vita e il nostro paese, ma sono quei preti che stanno in Africa, negli ospedali e nelle missioni, a curare la gente che muore.
Sono quelle suore che distribuiscono preservativi alle ragazze e alle donne africane, perchè non nascano 10 figli a famiglia, malati e denutriti, e lo fanno contro gli ordini che vengono dall'alto.
Questi sono i religiosi che aiutano veramente.
Non quelli che sproloquiano in televisione.
Ragionateci su.
Vorrei capire di quali soldi parlate... siete andati a fare i conti nelle tasche dello stato Pontificio? Tralaltro la chiesa è sempre attiva negli aiuti umanitari, quindi smettiamola di sparare a zero.
Ma se gli altri paesi si buttano dal pozzo allora anche gli italiani li devono seguire?
Noi siamo i più retrogadi? Ma chi stabilisce e in base a quale principi che un paese sia o meno "evoluto" nella "tutela di diritti di tutte le persone"?
La chiesa non mette ostacoli, se i politici vogliono seguire ciò che dice Ruini e compagnia bella affari loro. Da quando il clero non ha il diritto di mettere bocca? Questa è la tanto decantata democrazia?
Heheh che parole piene di innocenza Socrate, scusami se te lo dico e non prendertene a male, ma hai gli occhi bendati.
Medusa
Non me la prendo a male Medusa, non c' è problema. Di rimando ti dico che cerco sempre di andare oltre le apparenze; ciò che può apparire buono e giusto in un primo momento si può rivelare un abile specchietto per le allodole.
Continuo a non capire "chi stabilisca cosa".
Sono molto spaventato di come ciò che è narrato nel libro "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley si stia purtroppo avverando.
Stiamo andando verso la disumanizzazione dell' uomo...
Resto fermamente convinto che ci sia bisogno di una scheda biologica in cui riportare la propria volontà di espiantare gli organi e di rifiutare l' accanimento terapeutico nel malaugurato caso che accada qualcosa, ma l' eutanasia per me rimane una cosa disumana.
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